Acerca de
ARTE OLFATTIVA
Il naso in scena
Si può mettere in scena un odore?
Creare una perfomance seguendo l’impulso di un profumo?
Tradurre in gesto e azione un’impressione olfattiva?
In laboratorio ho studiato la fisiologia dei sensi e dell’olfatto, per esempio, come funziona e cosa accade al corpo e al cervello mentre si annusa qualcosa. A teatro invece, danzando e recitando, mettevo in pratica e analizzavo in modo istintivo e fisico schemi motori e percettivi:
quando esploriamo la realtà senza parlare, usando il linguaggio implicito, metaforico e talvolta ambiguo del corpo che si muove nello spazio scenico.
Così a un certo punto è successo, ho fatto collidere queste esperienze riflettendo su quando ad annusare qualcosa non è una persona qualsiasi, ma un attore-danzatore o un’attrice-danzatrice in scena. Mi sono interrogata sulle possibilità creative dell’uso degli odori a teatro e nelle performance, sui limiti tecnici e le potenzialità artistiche del loro impiego in relazione al pubblico e a chi sta sul palco.
Punti chiave
Mi interessa indagare la componente estetica degli odori, la possibilità di impiegare elementi olfattivi per creare un impulso che guida il gesto scenico oppure la sua esperienza da parte del pubblico. Esplorare nuovi metodi per gestire e controllare il rilascio di odori e profumi nello spazio; analizzare e usare stimoli olfattivi durante il training attoriale e la creazione artistica.
Il mio approccio
Il mio background arriva da teatro fisico e teatro-danza. Combino elementi che provengono dalle danze tradizionali, dalla danza butoh (scuola del maestro Atsushi Takenouchi) e dagli studi di antropologia teatrale per integrare nel training attoriale elementi olfattivi usati come “oggetto o soggetto” scenico, come elemento creativo o stimolo all’azione scenica.
In questo contesto uso il termine “training” riferendomi principalmente alla pratica deliberata (si veda il teatro di Eugenio Barba), ovvero di training intensivo con serie di esercizi e azioni, di durata variabile – da venti minuti a ore – durante i quali la persona-performer lavora sperimentando i propri limiti e forza (fisici e creativi). Spesso gli esercizi sono strutturati intorno a specifici temi o limitazioni per focalizzare la pratica isolando di volta in volta alcuni aspetti (il lavoro nello spazio, l’attenzione, lo sguardo, parti del corpo, la reazione a determinati stimoli sensoriali, la possibilità o meno di compiere determinati movimenti, ecc.).
Uso gli odori come strumento nel training: per esempio, per creare nuovi contesti emotivi, di ispirazione durante gli esercizi di improvvisazione, per indurre o analizzare reazioni fisiche o psicologiche, per la ricerca o l’ambientazione.
Workshop ed Eventi
Con questo approccio creo performance (con e senza odori), e conduco training e workshop sia per professionisti sia per pubblico generico e amatori.
Qui di seguito alcuni dei workshop recenti aperti a tutti:
Scent and movement workshop, Embodying scent in movement workshop, 9 July 2018
Smell Lab, Berlin (Germany)
Smellwalk at the Buchmesse 2016
in collaboration with the museum of applied arts Museum Angewandte Kunst Frankfurt and Spielbein Publisher, at the International Book Fair, October 2016, Frankfurt (DE).
Smellwalk
Smellwalk
Scent and movement workshop, Embodying scent in movement workshop, 9 July 2018
Smell Lab, Berlin (Germany)
Smellwalk at the Buchmesse 2016
in collaboration with the museum of applied arts Museum Angewandte Kunst Frankfurt and Spielbein Publisher, at the International Book Fair, October 2016, Frankfurt (DE).
Smellwalk
Pubblicazioni
Su questi argomenti ho scritto anche dei contributi in questi libri:
D’Errico A, The nose on stage: olfactory perceptions and theatrical dimension.
Book chapter in "Designing with smell: practices, techniques, and challenges".
Edited by Victoria Henshaw, Kate McLean, Dominic Medway, Chris Perkins, Gary Warnaby. Routledge Publisher, 2018. ISBN-10: 1138955531.